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ULTRA LISONTIUM _ Composizioni originali di Alessio Domini e Ingrid Mačus su testi di Ivan Crico

  ULTRA LISONTIUM Composizioni originali di Alessio Domini e Ingrid Mačus su testi di Ivan Crico Luisa Cottifogli voce solista Ivan Crico voce narrante Fvg Orchestra Direttore Christian Ugenti Teatro Comunale di Monfalcone_Marina Bonezzi 22 marzo 2024, ore 20:45 Il concerto, dedicato al fiume Isonzo e alle diverse genti che abitano lungo le sue sponde, si svilu ppa in due parti, affidate ai giovani compositori Alessio Domini e Ingrid Mačus, partendo idealmente dalle verdi sorgenti del fiume Isonzo fino ad arrivare alla foce e all'abbraccio azzurro del mare. Un viaggio sonoro in cui si innestano, grazie alle parti cantate di Luisa Cottifogli e alla voce dell'autore dei testi Ivan Crico, echi dei vari linguaggi parlati in queste terre di confine, dallo sloveno al tedesco, dalle antiche parlate friulane all'arcaico linguaggio di San Martino del Carso fino al ''sermo rusticus'' bisiàc del monfalconese. Un viaggio, nel tempo e
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"𝐋𝐈𝐆𝐈𝐎, 𝐓𝐄 𝐕𝐎𝐈𝐎 𝐁𝐄𝐍"

  "𝐋𝐈𝐆𝐈𝐎, 𝐓𝐄 𝐕𝐎𝐈𝐎 𝐁𝐄𝐍" Ho conosciuto per caso la poesia di Ligio Zanini, grande poeta di Rovigno d'Istria, da ragazzo, nella soffitta del mio amico pittore Stefano Ornella. I suoi genitori erano amici di Ligio ed avevano la prima edizione Scheiwiller del suo "Buleistro", "Ceneri calde". Il mio entusiasmo per quella scoperta fu tale che la mamma di Stefano, Irene Pin , donna straordinaria a cui devo tante altre importanti scoperte, mi regalò quel preziosissimo ed introvabile capolavoro. Ho avuto poi l'onore di conoscerlo di persona a Grado, in occasione del Premio Nazionale Biagio Marin, premiato per la raccolta inedita «Cun la prùa al vento». Ricordo che era preoccupatissimo per le sorti del suo paese e portò con sé delle lettere che gli aveva scritto Marin per metterle in salvo, donandole alla biblioteca. Gli occhi erano pieni di spavento. Gli amici lo rassicuravano, dicendogli che si stava allarmando troppo. Nessuno invece, meglio

Su Laboratori di Poesia: Ivan Crico suggerisce Virgilio Giotti

https://www.laboratoripoesia.it/ivan-crico-suggerisce-virgilio-giotti/?fbclid=IwAR1paR3zlvsa7XVrjXxiSkeqFzTQmC93a5BdiN94pbma-G343ncB_POozhk   Vècia mòglie   La xe in leto, nel scuro, svea un poco; e la senti el respiro del marì che queto dormi, vècio anca lui ‘desso. E la pensa: xe bel sintirse arente ‘ ’sto respiro de lui, sintir nel scuro che’el xe là, no èsser soli ne la vita. La pensa: el scuro fa paura; forsi parché morir xe andar ‘n un grando scuro. ‘Sto qua la pensa; e la scolta quel quieto respiro ancora, e no’ la ga paura nò del scuro, nò de la vita, gnanca no del morir, quel che a tuti ghe ‘riva.     Vecchia moglie Se ne sta sul letto, al buio, tra la veglia e il sonno; / e il respiro del marito ascolta / che dorme calmo, vecchio anche lui ormai. / E pensa: è bello sentire vicino a sé / questo suo respiro, sapere nel buio / che lui è lì, non essere soli nella vita. Lei pensa: il buio fa paura; forse / perché morire vuol dire andare verso un buio più grande. / Questo lei pensa

Su "IL GIORNALE" Flavio Santi scrive un'ampia ed approfondita del libro di Biagio Marin, da me curato e tradotto per Quodlibet, quarto volume della collana "Ardilut" ideata da Giorgio Agamben.

 

RICORDO DI AMEDEO GIACOMINI

  Verso Pordenone e il mondo Tal sercli net da li pupilis dai zovinùs in cieris lontanis il sigu nòuf da li sisilis, il veciu ciant da li ciampanis a colin sensa scaturìju. <<Ah Diu - a dis la mari - se tars!>> e dis-ciapinela pal sulisu a cor a vistisi par zì ju in Glisia pai ciamps zà clars. A torna ch’a son un puc pì clars. A stissa il fòuc, a met a boj il lat, a distira tai bars li intimelis blancis, i ninsoj. A svualin intor li òdulis. I fis sot il biel suf biont, a vuardin sensa pì jodilis: a àn dismintiàt li so sfiòndis zint ju viers Pordenon e il mont. Pier Paolo Pasolini Il treno ricomincia a rallentare. Poco a poco, emergendo dal caos informe in cui fino a un momento prima erano immersi, riemergono timidi, quasi indecisi i lineamenti della campagna friulana. La linea è quella